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Luxury e Fast Fashion, perchè la crisi non tocca i brand?

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  • 09:05, 09/12/19
  • di Alice Lavoratti

Non abbiamo mai realmente bisogno di nulla, ma ci troviamo costantemente bombardati da pubblicità che ci invogliano a comprare sempre cose nuove. Perchè cadiamo nella trappola?

La risposta è semplice ed è racchiusa in unica parola: Immagine.

Avete mai sentito il detto "L'abito non fa il Monaco?" Beh, non trovo sia proprio così. Infatti, l'Immagine è tutto sopratutto se si vuole vendere.

Andiamo per gradi. Viviamo una grande crisi economica, che non ci permette di vivere come vorremmo. Non abbiamo mai realmente bisogno di nulla, ma ci troviamo costantemente bombardati da pubblicità che ci invogliano a comprare sempre cose nuove. Perchè cadiamo nella trappola? Ma sopratutto, perchè scegliamo di comprare nei grandi centri commerciali o solo ed esclusivamente le firme e i brand più conosciuti? Perchè siamo vittime dell'Immagine che i Brand e i centri commerciali ci mostrano di se stessi.

Sapete che cos'è il Fast Fashion? Un ormai noto documentario dal nome "The True cost" (info qui) spiega bene di che cosa si tratta e dei danni che causa all'ambiente. Io invece mi limiterò a darvene una definizione: "Settore dell'industria dell'abbigliamento che produce collezioni ispirate all'alta moda ma messe in vendita a prezzi contenuti e rinnovate in tempi brevissimi."

In parole povere i luoghi culto dei nostri centri commerciali preferiti come ZARA, H&M, etc. In parole povere i posti la cui immagine ci fa credere di acquistare capi alla moda, che ci faranno sentire meglio, che ci faranno fare bella figura, spendendo poco. In realtà, non ne abbiamo mai abbastanza e finiamo per comprare sempre di più e spendere sempre più soldi.

Paradossalmente, succede una cosa simile anche per con il Luxury Fashion, ovvero quell'ambito dell'industria dell'abbigliamento dove la fanno da padrone i grandi marchi da sfilata, come Gucci, Prada, Dior. La loro Immagine è esclusiva, i loro prezzi proibitivi e nonostante non possiamo permettercelo, vogliamo a tutti i costi avere un pezzo firmato nel nostro armadio, per sentirci all'altezza delle aspettative, per fare bella figura (di nuovo), per dare a nostra volta un'Immagine migliore di noi stessi. Ma come può una persona della classe media permettersi un oggetto firmato di valore superiore al proprio stipendio? Semplice, puoi comprare negli Outlet. 

Un Outlet è quel magico posto dove trovi negozi monomarca - di marche molto note ovviamente - che vendono i loro prodotti a prezzi inferiori a quelli di mercato dal 50% al 70% (per non parlare dei periodi come il Black Friday di cui parlavamo la scorsa settimana - link qui). Anche qui, va da sè, che avere a disposizione quella che sembra l'occasione della vita per sentirsi meglio, per fare il regalo giusto, per avere ciò che si vuole risparmiando è la più allettante delle offerte, ma è veramente così?

Vi chiederete dove voglio arrivare. Vorrei mettervi nella condizione di riflettere sulle lamentele che continuamente ci poniamo sul fatto che i generi alimentari costano troppo - ed è vero - o che le tasse non ci permettono di comprare la casa dei nostri sogni o di fare figli. Ma se riuscissimo a risparmiare comprando solo le cose realmente necessarie, non pensate che riusciremmo ad avere abbastanza risorse per arrivare ad ottenere ciò che vogliamo davvero?

Mi spiego, comprare in un outlet una borsa di Michael Korks al 70% di sconto, pagandola sempre troppo per le vostre tasche, accrescerà in qualche modo la vostra cultura personale o vi metterà nella condizione di aver creato un investimento per il vostro futuro? Non credo proprio, perchè si tratta solo di un oggetto, e come tale ha una scadenza. E poi, una borsa non è altro che un contenitore, come quella ce ne sono altre, ma non altre simili che puoi acquistare da ZARA ad un prezzo - e ad una qualità - molto più basso, intendo borse che sono li, nell'armadio, che magari erano della tua mamma o della tua nonna. E vogliamo parlare dei completi da uomo? Quale padre non sarebbe fiero di poter cedere uno dei propri completi al figlio per un colloquio di lavoro o per un evento importante. E la taglia? Beh, signori e signore, vi svelerò un segreto: le cose che non vanno bene o che si sono rotte si possono aggiustare, modificare, rendere nuove. In fondo è questo il problema della nostra società odierna: tendiamo a buttare, piuttosto che a riparare; tendiamo a tenere sempre qualcosa di nuovo vicino a noi per sentirci nuovi anche noi, ma la realtà è che dobbiamo tornare ad imparare ad adattarci al sistema e all'ambiente che ci circonda, contando solo su noi stessi, non sulla sicurezza che ci danno gli oggetti.

Alice Lavoratti

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