Un "No" fermo, corale e deciso al proseguimento del progetto per la nuova funivia della Doganaccia, si è levato da Legambiente, Lipu, Wwf nella mattinata di giovedì 16 novembre presso le Serre di Montuliveto a Pistoia. Uno schieramento coeso nel riconoscere l' inefficienza di un progetto come questo, un mero duplicato di un impianto di arroccamento già esistente, anacronistico poiché riferente a progetti degli anni ' 50, che porterebbe quale punto di vantaggio solo la scorciatoia di circa 2km nella direzione del Lago Scaffaiolo. Tutti consapevoli che l'impegno profuso su questo proponimento obsoleto, debba invece essere rivolto nella direzione di una nuova educazione nei confronti della cultura ambientale legata alle priorità e in questa ottica si ravvede l' importanza di investire in servizi più concreti e funzionali nei confronti degli abitanti della montagna i quali, recentemente, sono stati vittime anche di pesanti tagli al trasporto pubblico. Fausto Ferruzza, Samuele Pesce, Antonio Sessa di Legambiente riscontrano nel turismo delle neve in Appennino "un sistema in perdita da oltre un decennio" alla luce delle nuove condizioni climatiche e questo progetto aumenterebbe una pressione antropica già sufficientemente elevata al momento. Pura utopia intravedere in una nuova funivia un ulteriore sviluppo economico. Wanda Bonardo, Responsabile Alpi e Presidente di Cipra ribadisce a chiare note quanto sia importante prendere atto del cambiamento climatico in atto abbandonando l' ottica pessimistica ma mettendo in moto un incipit ad un sano cambiamento volto ad un uso del suolo consapevole, alla riduzione, ove possibile di ulteriori rischi e in questo caso specifico ci troviamo di fronte uno status quo critico di un crinale già problematico, a valutare oggettivamente la tipologia del turismo della zona, quello esperienziale non ricerca infrastrutture sulla falsa riga dei centri sciistici del nord. Insomma parola d' ordine consapevolezza e conoscenza di tutti gli aspetti che ruotano intorno al mondo montagna, abbandonando le vecchie idee che le " semplici" funivie siano gli strumenti migliori per qualificare il mondo altura; esistono altri percorsi e progetti. Quello della Doganaccia è un progetto dal costo di circa 15 milioni di euro ,che Associazioni e Comitati chiedono di destinare ad altri servizi partendo anche dall' impatto della crisi climatica sulla stagione sciistica che si andrebbero a sommare anche a quello ambientale che la costruzione della funivia causerebbe sull' area di valore naturale dell' Abetone e zone limitrofe. Tutti concordi nel ravvedere al momento l' inutilità di portare avanti siffatto proponimento; la costruzione di nuovi impianti " dove non nevica più da anni", dichiara Marco Beneforti, Wwf Pistoia e Prato risulta una scelta poco ragionata. La nuova funivia della Doganaccia taglierebbe trasversalmente un intero versante a copertura di un dislivello di appena 200 metri. Da non sottovalutare l' impatto sull' ecosistema ambientale, come ha fatto presente Laura Bonanno, Lipu Pistoia: " negli ultimi anni gli habitat montani si sono dimostrati vulnerabili al cambiamento climatico e di conseguenza l' intera biodiversità ne sta soffrendo in maniera marcata, come nel caso del Pievere Tortolì o, ospitato nei prati del Cornaccio. Occorre virare verso una gestione assolutamente più sostenibile degli ecosistemi". La partita ancora non è chiusa, l' ultima parola ancora non è stata scritta, ancora non sono certe le sorti della funivia della Doganaccia. Certamente un argomento che fa ancora discutere.

