PISTOIASETTE

Olimpia Pistoiese, la juniores è al lavoro da alcuni giorni: mister Raffaele Landi racconta le sue prime impressioni

  • SPORT
  • 20:45, 05/09/23
  • di Gianmarco Cherubini

Il lavoro in casa Olimpia Pistoiese continua; anzi, non smette mai. Infatti non è bastata la creazione di due prime squadre, una nel calcio a 11 e l’altra nel calcio a 5, a placare la sete di innovazione e rinnovamento nel calcio pistoiese che la nuovissima società capeggiata da Franco Giorgi sta portando avanti da quest’estate. Ha iniziato la propria stagione da più di una settimana, con i primi allenamenti di preparazione, la formazione degli juniores provinciali che comprende i ragazzi nati nel 2005 e nel 2006: una formazione che è il fulcro di tutto il progetto biancorosso. L’Olimpia non mira solo alla costruzione a Pistoia di un settore giovanile solido e prestigioso: la volontà del neonato club è soprattutto quella di dare a tutti i giovani che hanno interesse ad entrare o restare nel mondo del calcio di far parte di una comunità unita, basata sui valori dell’amicizia, della solidarietà, della serietà e della correttezza. Non si tratta di un qualcosa raggiungibile in poco tempo; ma per Raffaele Landi, l’allenatore che guiderà l’Olimpia juniores dalla panchina, il gruppo è la base del buon calcio ed è sul senso di gruppo che i biancorossi devono scommettere per arrivare lontano nella stagione e nel futuro. Ascoltiamo quindi le sensazioni del tecnico dopo quest’inizio di precampionato.

Ciao mister, raccontaci di questi primi giorni di allenamento: che impressioni ti sta dando la squadra?

Questa squadra è totalmente nuova, alcuni ragazzi si conoscevano da prima del raduno ma per molti di loro è un gruppo totalmente sconosciuto. La squadra nasce da una serie di acquisti fatti dal Presidente Giorgi, che a mio parere ha lavorato bene in questi mesi non solo per l’allestimento della rosa ma soprattutto per tutto quello che ha costruito. Non lo nascondo, non è mai semplice partire da zero: ma dopo aver conosciuto i ragazzi devo dire che sono molto fiducioso su quello che potremo fare.

Ho visto che c'è già grande feeling tra te e gli altri collaboratori: quanto vi può aiutare tutto ciò?

Questa è una risposta facile. Roberto Scannerini, allenatore della prima squadra, è uomo di grande esperienza dal quale c'è solo da imparare. Giuseppe Cozza, allenatore dei giovanissimi provinciali e capitano della prima squadra, è certamente giovane come tecnico ma l’ho segnalato io al presidente come un potenziale tecnico futuro, lo stimo molto. Poi ci sono gli allenatori del calcio a 5: li ho imparati a conoscere velocemente, sono persone serie e disponibili. Sinceramente fare di più non era facile: l’ho detto più volte a Franco che è stato veramente bravo a pensare tutto questo. Siamo gli uomini giusti al posto giusto, siamo motivati, ci aiutiamo a vicenda: mi trovo veramente bene qui.

Perché hai scelto l'Olimpia?

Ho allenato in passato solo squadre amatoriali, in ognuna di queste era fondamentale mettere al primo posto il gruppo ed è quello che ho fatto. Quando mi è stato illustrato il progetto Olimpia ho capito subito che c’era bisogno di un profilo come il mio: diciamo che ci siamo trovati al momento giusto nel posto giusto. Torno ad allenare dopo anni e mi sono subito sentito parte del progetto, poi questi ragazzi sono speciali . . . perché non accettare?

Quali squadre hai allenato nella tua carriera?

Sono sempre stato nel panorama del calcio amatoriale. Da calciatore sono arrivato a giocare in Seconda Categoria, in particolare con le maglie di Pistoia Calcio e Seano; poi il lavoro e la vita in generale non mi hanno permesso di continuare. Così mi hanno proposto di allenare il Piteccio, in quella squadra c’erano tanti amici di sempre e non potevo rifiutare. Da lì sono partito, restando per molti anni sulle panchine degli amatori: tra le esperienze che ho più a cuore c’è senza dubbio quella al Bar Nazionale di Quarrata, dove sono rimasto per diversi anni. Questa è la prima volta che provo a fare bene con gli juniores. E’ una nuova sfida della quale spero di essere all'altezza: nel frattempo mi godo il momento.

Sei consapevole dell'importanza del tuo ruolo, visto che i giovani sono un punto cardine del progetto Olimpia?

Paradossalmente è proprio questa la cosa che mi stimola di più: ho circa 25 ragazzi, mi ascoltano, mi seguono; cosa c'è di più bello e soddisfacente? Ho già intravisto alcuni profili interessanti che hanno le capacità per fare bene nel presente e nel futuro. Voglio però dire una cosa che deve essere fondamentale: come siamo partiti in 25, dobbiamo finire in 25. Farò di tutto perché accada, questo è un obiettivo in cui devo riuscire. Credo peraltro che qualcuno, durante l'anno, farà comodo anche alla prima squadra: si può dire quindi il futuro in realtà è un presente.

Che obiettivi ti dai per il campionato?

Non conosco ancora quelle che saranno le nostre squadre avversarie ed il loro livello, per questo motivo dico che saremo una mina vagante. Di certo vincere le partite ed il piazzamento in classifica saranno importanti, ma credo che alla società e al Presidente interessino tanto ma fino ad un certo punto. Per l’Olimpia Pistoiese l’importante è partire col suo programma: certo è vero che questa è una partenza, diciamo così, al buio. In ogni caso le amichevoli è dei prossimi giorni mi dovrebbero dare qualche informazione in più di adesso.

Aldilà di come andrà il campionato, sarai soddisfatto se...

. . . se saremo un grande gruppo: solo il gruppo conta per me. Non voglio avere per forza i fenomeni in campo, voglio ragazzi motivati e decisi. Se col tempo nascerà un grande gruppo sarò soddisfatto, altrimenti avrò fallito in quello che è la priorità per me, per la società e per i ragazzi. Ovviamente se poi salta fuori un giovane con prospettive future interessanti ben venga per tutti, questo è sottointeso.

Gianmarco Cherubini
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