Il lavoro in
casa Olimpia Pistoiese continua; anzi, non smette mai. Infatti non è bastata la
creazione di due prime squadre, una nel calcio a 11 e l’altra nel calcio a 5, a
placare la sete di innovazione e rinnovamento nel calcio pistoiese che la
nuovissima società capeggiata da Franco Giorgi sta portando avanti da quest’estate.
Ha iniziato la propria stagione da più di una settimana, con i primi
allenamenti di preparazione, la formazione degli juniores provinciali che comprende
i ragazzi nati nel 2005 e nel 2006: una formazione che è il fulcro di tutto il
progetto biancorosso. L’Olimpia non mira solo alla costruzione a Pistoia di un
settore giovanile solido e prestigioso: la volontà del neonato club è soprattutto
quella di dare a tutti i giovani che hanno interesse ad entrare o restare nel
mondo del calcio di far parte di una comunità unita, basata sui valori dell’amicizia,
della solidarietà, della serietà e della correttezza. Non si tratta di un
qualcosa raggiungibile in poco tempo; ma per Raffaele Landi, l’allenatore che
guiderà l’Olimpia juniores dalla panchina, il gruppo è la base del buon calcio ed
è sul senso di gruppo che i biancorossi devono scommettere per arrivare lontano
nella stagione e nel futuro. Ascoltiamo quindi le sensazioni del tecnico dopo
quest’inizio di precampionato.
Ciao
mister, raccontaci di questi primi giorni di allenamento: che impressioni ti
sta dando la squadra?
Questa
squadra è totalmente nuova, alcuni ragazzi si conoscevano da prima del raduno
ma per molti di loro è un gruppo totalmente sconosciuto. La squadra nasce da
una serie di acquisti fatti dal Presidente Giorgi, che a mio parere ha lavorato
bene in questi mesi non solo per l’allestimento della rosa ma soprattutto per
tutto quello che ha costruito. Non lo nascondo, non è mai semplice partire da
zero: ma dopo aver conosciuto i ragazzi devo dire che sono molto fiducioso su
quello che potremo fare.
Ho visto
che c'è già grande feeling tra te e gli altri collaboratori: quanto vi può
aiutare tutto ciò?
Questa è una
risposta facile. Roberto Scannerini, allenatore della prima squadra, è uomo di
grande esperienza dal quale c'è solo da imparare. Giuseppe Cozza, allenatore
dei giovanissimi provinciali e capitano della prima squadra, è certamente
giovane come tecnico ma l’ho segnalato io al presidente come un potenziale
tecnico futuro, lo stimo molto. Poi ci sono gli allenatori del calcio a 5: li
ho imparati a conoscere velocemente, sono persone serie e disponibili. Sinceramente
fare di più non era facile: l’ho detto più volte a Franco che è stato veramente
bravo a pensare tutto questo. Siamo gli uomini giusti al posto giusto, siamo
motivati, ci aiutiamo a vicenda: mi trovo veramente bene qui.
Perché
hai scelto l'Olimpia?
Ho allenato
in passato solo squadre amatoriali, in ognuna di queste era fondamentale mettere
al primo posto il gruppo ed è quello che ho fatto. Quando mi è stato illustrato
il progetto Olimpia ho capito subito che c’era bisogno di un profilo come il
mio: diciamo che ci siamo trovati al momento giusto nel posto giusto. Torno ad
allenare dopo anni e mi sono subito sentito parte del progetto, poi questi
ragazzi sono speciali . . . perché non accettare?
Quali
squadre hai allenato nella tua carriera?
Sono sempre
stato nel panorama del calcio amatoriale. Da calciatore sono arrivato a giocare
in Seconda Categoria, in particolare con le maglie di Pistoia Calcio e Seano;
poi il lavoro e la vita in generale non mi hanno permesso di continuare. Così mi
hanno proposto di allenare il Piteccio, in quella squadra c’erano tanti amici
di sempre e non potevo rifiutare. Da lì sono partito, restando per molti anni
sulle panchine degli amatori: tra le esperienze che ho più a cuore c’è senza
dubbio quella al Bar Nazionale di Quarrata, dove sono rimasto per diversi anni.
Questa è la prima volta che provo a fare bene con gli juniores. E’ una nuova
sfida della quale spero di essere all'altezza: nel frattempo mi godo il
momento.
Sei
consapevole dell'importanza del tuo ruolo, visto che i giovani sono un punto
cardine del progetto Olimpia?
Paradossalmente
è proprio questa la cosa che mi stimola di più: ho circa 25 ragazzi, mi
ascoltano, mi seguono; cosa c'è di più bello e soddisfacente? Ho già intravisto
alcuni profili interessanti che hanno le capacità per fare bene nel presente e
nel futuro. Voglio però dire una cosa che deve essere fondamentale: come siamo
partiti in 25, dobbiamo finire in 25. Farò di tutto perché accada, questo è un
obiettivo in cui devo riuscire. Credo peraltro che qualcuno, durante l'anno,
farà comodo anche alla prima squadra: si può dire quindi il futuro in realtà è
un presente.
Che
obiettivi ti dai per il campionato?
Non conosco
ancora quelle che saranno le nostre squadre avversarie ed il loro livello, per
questo motivo dico che saremo una mina vagante. Di certo vincere le partite ed
il piazzamento in classifica saranno importanti, ma credo che alla società e al
Presidente interessino tanto ma fino ad un certo punto. Per l’Olimpia Pistoiese
l’importante è partire col suo programma: certo è vero che questa è una
partenza, diciamo così, al buio. In ogni caso le amichevoli è dei prossimi
giorni mi dovrebbero dare qualche informazione in più di adesso.
Aldilà di
come andrà il campionato, sarai soddisfatto se...
. . . se
saremo un grande gruppo: solo il gruppo conta per me. Non voglio avere per
forza i fenomeni in campo, voglio ragazzi motivati e decisi. Se col tempo
nascerà un grande gruppo sarò soddisfatto, altrimenti avrò fallito in quello
che è la priorità per me, per la società e per i ragazzi. Ovviamente se poi
salta fuori un giovane con prospettive future interessanti ben venga per tutti,
questo è sottointeso.

