Sono passati
due mesi dall’inizio dei campionati calcistici: non è ancora tempo di bilanci,
certamente è troppo presto, ma si può già capire che stagione stanno vivendo o
vivranno le varie società. L’Olimpia Pistoiese già dall’estate sapeva che
sarebbe andata incontro a tante difficoltà da superare e novità da conoscere: essa
stessa è una novità, essendo nata in estate. Gli sforzi della gestione sportiva
si stanno concentrando su ognuna delle formazioni che sono state create e in
tutti e quattro i reparti c’è soddisfazione per motivi diversi; i risultati
invece, com’è anche normale che sia, stanno arrivando un po’ a rilento: ci
vuole molto più tempo per mettere a punto l’organizzazione e gli schemi
rispetto ad avversari con una struttura più che rodata. C’è però chi invece non
ha aspettato nemmeno una singola partita per prendersi tanti successi in campo
e non solo, tant’è che già in casa biancorossa inizia a serpeggiare una mezza
idea che, per motivi di scaramanzia e perché come detto è ancora presto per
sbilanciarsi in pronostici di un certo realismo, non riveleremo. Questa squadra
è l’Olimpia Pistoiese calcio a 5, la cui partenza in Serie C2 recita il
seguente ruolino di marcia: 4 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte in 8 partite,
sesto posto in classifica con una lunghezza di vantaggio sulla prima esclusa
dalla zona playoff. Sì, c’è un’Olimpia all'ombra della zona playoff . . . ecco perché è
meglio non sbilanciarsi. L’allenatore Massimo Lovisi, che è anche socio
fondatore nonché dirigente del giovane club, ha una sua teoria sul come mai i
suoi ragazzi hanno raggiunto da subito la giusta alchimia: “Si sapeva che
costruire più squadra da zero non era facile e si sapeva, ma nella rosa del
calcio a 5 partivamo da una posizione più consolidata: tutti gli elementi che
abbiamo scelto si conoscevano bene ed avevano già giocato insieme, quindi c’era
già una base. Nel calcio a 11 questo non è stato possibile e bisogna dare tempo
al sistema di svilupparsi e mettersi a posto: sono sicuro che succederà, perché
il presidente è una persona con le idee chiare e che non lascia nessun
dettaglio fuori posto”. Proviamo allora a conoscere meglio attraverso le parole
del proprio condottiero il super percorso di questi ragazzi del futsal che
stanno bruciando le tappe in modo impressionante: “Siamo molto soddisfatti per
ora. Con le squadre più alla nostra portata abbiamo fatto il nostro dovere e
anche con le squadre che io e il mio vice Andrea consideravamo un capello più
forti abbiamo giocato bene, solo che siamo usciti a fine partita dispiaciuti
non solo per il risultato ma pure perché spesso abbiamo regalato un tempo e
ribaltare le partite è difficile. Dobbiamo fare uno scalino in più dal punto di
vista della personalità: è quello che ho chiesto venerdì scorso ai ragazzi e
che poi ho visto in campo contro una squadra che nonostante una partenza non
buona ritengo una delle favorite per la promozione. Stiamo lavorando e pian
piano stiamo metabolizzando il sistema di gioco: se lo applicheremo senza
timore possiamo mettere in difficoltà chiunque, anche i più bravi”. Mister
Lovisi fa riferimento all’ultimo impegno di campionato conclusosi con un
pareggio, punteggio insolito nel mondo del futsal. L’avversario in questione
era il C.S. Lebowski che, oltre alla sua tifoseria nota in tutto il mondo, ha
mostrato in quest’occasione di essere una delle rose più intriganti del girone
B assieme alle prime due in classifica, Atletico Fucecchio e Timec Prato. A
questa sfida di cartello al PalaFornaci ha assistito un ottimo numero di
spettatori, peccato solo che abbiano dovuto inghiottire il boccone amaro del
fortunoso 2-2 ospite arrivato in extremis dopo un match di grande intensità ed
intelligenza da parte dell’Olimpia: ancora adesso il più dispiaciuto di tutti è
Alessio Frangioni, che fino al quel momento era l’autore del goal vittoria.
“Non me lo sono gustato – spiega l’ex-esponente degli Shark – perché mi girano
ancora per l’autorete; ora si riparte di nuovo come ogni lunedì per cercare
sempre di migliorare. Il gruppo fa bene e mi stimola personalmente, vivo il
calcio a 5 e l’Olimpia come fossero uno sfogo dalla vita comune, infatti quando
entro in campo provo ancora la stessa passione di quando ero un bambino e giocavo
ai giardinetti. Quest’anno si respira una bellissima aria; poi si sa in questo
gioco spesso lo stare bene insieme dipende dai risultati, ma secondo me sono i
risultati che sono arrivati perché stiamo bene insieme. Le nostre vittorie e le
nostre buone prestazioni sono arrivate soprattutto con l’aiuto di chi gioca
meno e mi piace ricordarlo: l’aiuto esterno fa gruppo e aiuta a superare
l’agitazione che c’è ogni volta che siamo in partita”. A rendere piacevole
l’inizio stagione biancorosso è proprio il livello stesso del futsal proposto
dai calciatori: il merito è della competenza dello staff, ma anche della
qualità di una rosa nata dall’unione delle vecchie Shark ed Atletico Pistoia e
rinforzata sensibilmente con altri elementi: il più rappresentativo tra i nuovi
arrivati è indubbiamente Samuele Panariello, proveniente dalla Verag (Serie C1)
dopo stagioni da assoluto dominatore in questi lidi. Il talento del pivot n°7,
che è stato anche portacolori del Futsal Pistoia, lo hanno conosciuto bene
anche i giocatori del Lebowski, nei quali si leggeva il terrore negli occhi ad
ogni sua giocata: “Mi trovo bene qui – racconta Panariello – conoscendo tanti
dei ragazzi e l’allenatore è stato facilissimo integrarmi qui, qui è proprio
come una famiglia che mi fa sentire importante. Sappiamo che non c’è niente di
scontato in questo campionato, in ogni partita è obbligatorio dare il cento per
cento: mi ritengo un tipo che non si tira mai indietro in ogni situazione ed è
quello che credo di aver trasmesso ai ragazzi insieme alla mia esperienza. Anche
se questo è il primo anno vedo che l’assetto per fare bene c’è, poi io personalmente
mi sento bene qui: lavorando bene possiamo andare lontano”.