Un
Squilla il
telefonino, una…due…tre volte. Pronti…rispondeva la voce dall'altro capo. Iniziavano così le chiacchierate con
Maurizio. Mi mancheranno così come mancheranno a tutti i suoi amici che amavano
intrattenersi con lui al telefono per decine di minuti in conversazioni interminabili
sul calcio. Mi mancheranno quei consigli, le battute, quelle pillole di semplice e schietta
saggezza, quella voglia di calcio genuino, dove contano di più i ragazzi di
tutti gli allenatori e dirigenti di questo mondo, dove si cerca principalmente
il loro bene prima di tanti discorsi sulle categorie di merito, sull’elìte, in
cui si nascondono invece le mire e le ambizioni delle società. Forse per questo
ci intendevamo, forse per la condivisione degli stessi valori e desideri. Lui
amava nascondersi, sì, mi diceva: “Basta, smetto, sono vecchio, mi voglio
riposare” Ma dietro quegli occhi furbi e profondi una luce da ragazzo ancora
affamato di calcio splendeva e faceva capire che per Maurizio allenatore e dirigente c’era
ancora tanta strada da percorrere. Sì, forse per questo Maurizio ed io ci
eravamo incontrati, per condividere gli spessi principi, gli stessi desideri,
gli stessi valori. Fin da quasi subito Maurizio ha sposato il progetto Olimpia
Pistoiese e dopo alcuni mesi trascorsi per sistemare le sue cose, mi ha
raggiunto. Condividevamo adesso il solito sogno, lo carezzavamo, lo cullavamo
come uno splendido fanciullino di pochi mesi che sgambetta i primi passi. Se lo
gustava, rideva sotto i baffi e la barba che incorniciavano quel volto sapiente
di pallone. Era entusiasta e neppure scalfito dai deludenti risultati dei suoi
ragazzi nel campionato appena finito, anche se qualche sassolino se lo era e se
lo erano tolti. Il Memorial Carlo Coveri di Iolo poi, aveva in parte riaffermato e consolidato
le sue convinzioni, ambizioni e aspirazioni con i “suoi” ragazzi. Grande gioco
palla a terra e il riuscire a imporlo agli avversari nonostante a volte l’inferiorità
numerica o gli infortuni patiti. E le pizzate dopo. Bei momenti… Era gasato,
elettrizzato, per la prossima stagione quasi alle porte, tanto da aver suggerito
prima e pianificato poi assieme all’amico Atos Schiariti il mini ritiro a San Baronto prima esperienza assieme del nuovo gruppo di juniores. Il pensare di trascorrere
anche soltanto quei momenti fra campo di allenamento e camping, fra un
allenamento e spaghettate serali, fra insegnamenti di tattica e la grigliata finale lo esaltavano e lo eleggevano non solo ad allenatore ma a gran maestro
chef e cerimoniere. Sceneggiatore di un film per adulti e ragazzi la cui trama
era già stata scritta ma che mancava solo dell’uscita nelle sale. Non sprecherò parole per dire come era
Maurizio, è già stato detto tanto e del resto chi lo ha conosciuto lo sa. Dirò soltanto che non sarà dimenticato, non lo
sarà da chi lo ha veramente stimato e gli ha voluto bene. Non sarà dimenticato
da noi dell’Olimpia Pistoiese che lo aveva eletto a protagonista, non sarà
dimenticato da me che non ero solo il Presidente, come lui mi chiamava, ma un amico come lui lo era per me.
Caro Maurizio: grazie! Grazie per quello che hai fatto per l’Olimpia Pistoiese,
per quello che hai fatto per i ragazzi, per quello che hai dato a me, la tua
fiducia, la tua stima, il tuo appoggio. Ma soprattutto per aver cullato assieme
a me un sogno e: guai a non avere sogni, sognare è bello, non è peccato. Adesso continua e sostenerci da dove sei
e anche se ti avranno dato una squadra importante da allenare trova il tempo e,
sono sicuro lo troverai, per guidarci e ispirarci. Ciao Maurizio, grazie di tutto!