Campotizzoro (PT) - È una degna erede della poetessa pastora, Beatrice Bugelli, a vincere la selezione della Montagna Pistoiese del 48° Campionato Italiano della Bugia. Alla contesa potevano partecipare i rappresentanti delle associazioni dell'Appennino Pistoiese. A trionfare è stata Maria Teresa Bertini, per conto del Centro Studi Beatrice di Pian degli Ontani. Ha raccontato di aver trovato un manoscritto in un vecchio metato firmato proprio dalla poetessa locale con il quale veniva messa in luce una stravagante usanza degli abetonesi. Poi, con in mano il prezioso reperto, ha intonato il sonetto:
"Stamani di levata col bastone,
mi sono incamminata su in salita,
ed arrivata infino all 'Abetone,
ho riso forte assai divertita.
Vi svelo il fatto arcano in modo lieve
La genti lì eran tutte sudate,
Nel metter' sotto sale tanta neve,
Per conservarla bene per l'estate.
Abetonesi gente molto colta,
San conservare pur la neve sciolta".
Sul gradino mediano del podio, le giovani sorelle Michela e Marianna Nesti la cui famiglia gestisce un agriturismo in località Taufi, non lontano da Cutigliano. Le due hanno raccontato di uno strano cinghiale che, affamato, ha mangiato un piatto di pasta in loro compagnia: le famose pappardelle col Cinghiale.
Medaglia di bronzo per Diego Prioreschi, membro dell'Unione di Bardalone. Ha svelato il perché il simbolo del suo paese sia un leone: "Lo ha donato la regina Vittoria - ha spiegato - perché quando veniva in villeggiatura qua si era invaghito di un abitante locale. Difatti i leoni sullo stemma araldico dell'Inghilterra un tempo erano quattro e non tre".
Ben 12 i partecipanti provenienti dalle Pro loco di Prataccio e di San Marcello e dalle associazioni Scacchi Dinamici, Amici della Cassarese, Atletica Silvano Fedi, Accademia degli infarinati e Campeda Futura.
"È stato un vero successo-hanno affermato Mauro ed Emanuele Begliomini rispettivamente decano e Magnifico Rettore dell'Accademia della Bugia-. Tutto il merito va alle associazioni che hanno aderito e, soprattutto, dall'Ecomuseo che ci ha ospitato all'interno della prima festa serie associazioni della nostro territorio. Grazie di naso a tutti loro. Adesso la vincitrice avrà l'onore di rappresentare la Montagna il 4 agosto al 48° Campionato Italiano della Bugia".
La giuria era composta da Alice Sobrero, assessora nel comune di San Marcello-Piteglio, da Lorenzo Vagaggini, direttore dell'Ecomuseo della Montagna Pistoiese, da Andrea Nannini giornalista del quotidiano La Nazione e da Danilo Malerba Bugiardino d'oro 2022, mentre a condurre la sfida l'ormai esperto Fausto Livi.
Di seguito il testo completo dei primi tre classificati.
1- Nei lavori di ristrutturazione di un metato del nostro paese, sotto un sasso è stato trovato un manoscritto ritenuto autentico. Il fatto clamoroso è che appartiene alla poetessa pastora Beatrice Bugelli. Sì, proprio la nostra amatissima Beatrice.
Il foglio riporta la calligrafia della poetessa con tanto di firma, riconosciuta dai più grandi esperti. Anche analisi di laboratorio con il Carbonio 14 hanno appurato che risale al periodo in cui visse Beatrice. Il sonetto è dedicato a un'attività degli abetonesi, ritenuta assurda perché stavano provando ad allungare il periodo di turismo della neve fino in estate. Sentite qua che testimonianza importante ci ha voluto lasciare la nostra Beatrice:
"Stamani di levata col bastone,
mi sono incamminata su in salita,
ed arrivata infino all Abetone,
ho riso forte assai divertita.
Vi svelo il fatto arcano in modo lieve
La genti lì eran tutte sudate,
Nel metter' sotto sale tanta neve,
Per conservarla bene per l'estate.
Abetonesi gente molto colta,
San conservare pur la neve sciolta.
Ai miei posteri, Beatrice
2- *Marianna*. Sai Michela, l'altro giorno nel bosco ho trovato una mela su un albero già matura e bellissima. Faccio per coglierla, ma spunta un baco verde e brutto. Mi guarda e mi fa: "O che fai, mangi la mia casa?". Mi sono presa paura e allora sono scappata.
*Michela*. E che sarà mai un baco che parla. L'altro giorno, invece, ho visto un cinghiale bello grosso per strada. Appena lo vedo, mi fermo impaurita. Lui mi guarda e mi dice: "Finalmente incontro qualcuno. Mi sa che mi sono perso e ho una fame che non ci vedo non conosci mica la strada per Cutigliano che vado a mangiare qualcosa?".
*Marianna*. E quindi?
*Michela*. Hai presente quel signore peloso e strano che era a pranzo con noi l'latro giorno e che ha mangiato un piatto di pasta di corsa eppoi se n'è andato?
*Marianna*. Come no, era brutto di nulla.
*Michela*. Ecco, puoi dire di aver mangiato le pappardelle col cinghiale.
3 - Il mio paese, Bardalone, ha come simbolo un leone. Ovviamente la scelta non è casuale ma non tutti la conoscono. Oggi sono qua a spiegarla e mi scuserete se questa non è proprio una bugia ma una storica verità. Nella seconda metà del 1800 il nostro territorio vide un grande proliferare di villeggiatura. Bardalone, in particolare, veniva apprezzata per la sua brezza marina che sferzata dalle Apuane prima e purificata dal monte Oppio dopo, spirava leggera e caldina sul nostro villaggio. Un toccasana per gli affetti da Rinite allergica. Tutto questo rese così celebre il paese nostrano che divenne meta ambita anche da personaggi di alto rango con disturbi respiratori. Una di queste fu la giovane principessa Vittoria d'Inghilterra che soggiornò a Bardalone due anni di fila dai 15 ai 17 anni, ospite della famiglia Cinotti. Ecco, Vittoria, una volta divenuta Regina, non poté più villeggiare sulle nostre Montagne ma vi rimase sempre legata. Si dice che il suo legame fu dovuto anche a un'avventura amorosa con il figlio dei Prioreschi che la ospitarono: tal Afliero. I due si sarebbero visti anche una volta che la Principessa divenne Regina. In effetti se guardate le foto, tra il futuro Re Edoardo VII e il Prioreschi c'è una certa somiglianza. Forse avete capito dove voglio arrivare. Ebbene, tutti sapete che uno degli stemmi araldici dell'Inghilterra è lo scudo con i tre leoni derivato dalla famiglia di Riccardo Cuor di Leone. Ecco, vi dico solo che i leoni fino a metà 800 erano 4, perché uno fu regalato a Bardalone dalla regina Vittoria in segno di amore e riconoscenza per il posto e le persone tante amate.