Una nuova riflessione di Alice Lavoratti sul mondo del commercio
Alcuni sono già stati a saccheggiare il proprio negozio preferito, altri non hanno ancora deciso che cosa comprare con la loro tredicesima di fine 2019 per rendere il proprio 2020 un anno diverso dal solito.
I saldi invernali sono ormai iniziati e termineranno tra febbraio e marzo, perciò di tempo ce n'è per decidere dove andare a spendere i propri soldi, ma una cosa è certa: questo periodo dell'anno è quello in cui si tende a spendere di più perchè si pensa di spendere di meno. Mi spiego meglio. Pensando di risparmiare, in molti attendono questo periodo per rifarsi il guardaroba o per prenotare le proprie vacanze (è già ci sono i saldi anche sulle quote viaggio). Ma come avevamo già detto qualche settimana fa (vi lascio qui il link dell'articolo di cui sto parlando), oramai i saldi ci sono sempre e a rimetterci sono sempre i piccoli commercianti. In questo periodo però a rimetterci sono anche i piccoli risparmiatori perchè le offerte che trovano o le cose di cui pensano di aver bisogno in realtà sono solo degli specchietti per le allodole che li attraggono e, di fatto, li fanno acquistare di più e spendere di più, anziché risparmiare.
Le nostre case sono piene di cose che molto spesso usiamo solo per un breve periodo e poi lasciamo li senza un senso reale. I nostri armadi sono pieni di cose che non mettiamo da tempo e che spesso non ci danno gioia, ve ne parlavo anche nell'articolo dedicato a Luxury e Fast Fashion (vi lascio il link qui): chi vende, ci riesce perchè è riuscito a creare un bisogno nel consumatore, un bisogno irreale, ma che è legato alla sfera affettiva, o a quella sociale. Molto spesso chi vende si è a sua volta venduto a Google; infatti, i nostri smartphone conoscono i nostri bisogni perchè ci "ascoltano" e ogni qual volta apriamo internet ci compaiono pubblicità o siti attraverso i quali poter ottenere ciò che cerchiamo o di cui abbiamo parlato con i nostri amici e parenti in poche semplici mosse.
Ma torniamo ora ai commercianti, a quelli che sono in negozio e che cercano sempre di aiutarci nella scelta. Cosa ne pensano loro dei saldi? E il consumatore medio? Beh, il consumatore medio è oggi un consumatore 2.0, che fa principalmente acquisti su internet (ne parlavamo anche nell'articolo dedicato ai regali di Natale), quindi è un consumatore che non conosce quasi più il commerciante dal quale si serve per i suoi acquisti. E' un consumatore attento, sempre più difficile da conquistare; un consumatore in continuo movimento e cambiamento. E' un consumatore a cui piace risparmiare; infatti due italiani su tre vanno in un negozio fisico solo durante il periodo dei saldi (fonte Il Giornale del PMI): ovvero questo è forse l'unico periodo dell'anno in cui i commercianti vedono e interagiscono con i loro potenziali acquirenti. Purtroppo nonostante questo, in molti non riescono ad essere competitivi, nè tanto meno a guadagnarci perchè vende solo chi propone il prezzo più vantaggioso o l'offerta più conveniente.
La prossima settimana intervisteremo il presidente di Commercio Pistoia, Simone Paci, per capire meglio a cosa stiamo andando incontro e che riscontro hanno avuto per ora i saldi sui redditi dei piccoli commercianti.
Alice Lavoratti