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Herons, parla Chiera: "A Livorno non devono mancarci stimoli, dobbiamo abituarci a vincere"

  • SPORT
  • 12:48, 04/02/23
  • di Gianmarco Cherubini

Adrian Chiera è senza dubbio uno dei colpi più importanti messi a segno in questa stagione dalla Fabo Herons Basket. Assicurandosi le prestazioni di questo giocatore già vincitore della Serie B di pallacanestro nel 2018 con Cento e proprio l’anno scorso con Cividale, l’ambiziosa società rosso-blu ha aggiunto al proprio roster un quantitativo importante di qualità ed esperienza da cui coach Federico Barsotti ed i suoi hanno tratto grandi benefici. A dimostrazione di ciò basta riguardarsi la prestazione della guardia italo-argentina nell’ultima partita contro Legnano, dove con una super prova in attacco (top-scorer con 20 punti) ed in difesa ha contribuito non poco alla vittoria finale. Dall’arrivo di Chiera a metà novembre il ruolino di marcia è stato di 6 vittorie e 4 sconfitte, un bel bottino considerando che si è avvicinato considerevolmente quel quarto posto che vista la particolare formula di questo campionato significa salvezza automatica. Assieme a lui abbiamo parlato della sua esperienza con la nuova maglia e soprattutto della prossima gara, a Livorno contro la Pielle capolista a pari merito: ottenere un altro risultato positivo qui sarebbe fondamentale per la classifica ed il morale, anche se sarà una missione difficile.

Hai girato molte squadre, ma non eri ancora stato in Toscana: come ti trovi qui?

Sì, è la prima volta qui, però avevo giocato molte volte nel palazzetto e addirittura ci avevo vinto le Final Four con Cento; quindi tornare qui mi ha portato bei ricordi ed è stato più facile prima accettare di venire qui e poi partire col piede giusto. Mi trovo bene qua, mi sembra un posto carino anche se non ho ancora avuto modo di conoscerlo per bene.

Sei in una squadra con ambizioni importanti.

In realtà è proprio questo il motivo che mi ha spinto a venire qua perché se non mi fosse stato proposto un progetto del genere certamente io non sarei venuto. Stavo giocando da straniero in A2 e cercavo un progetto con ambizione grossa, a livello mentale e a livello di ambizioni voglio sempre ambire a qualcosa di importante.

Passiamo all’attualità: che partita sarà contro la Pielle Livorno? So che ci tenete a fare bene con la prima in classifica.

Aldilà della loro classifica penso che questa sarà una partita delicata. Loro sono una squadra in grandissima forma, hanno un grandissimo ‘gas’ non da ora ma da inizio stagione, mentre noi siamo una squadra ancora in costruzione perché con tutti i cambiamenti recenti che ci sono stati, compreso il mio arrivo, ci dobbiamo ricostruire rispetto alle altre. Non è una cosa immediata, però piano piano lo stiamo facendo. Giocare contro una delle prime ti dà già l’idea di quale partita sarà, ma non deve mancarci niente a livello di stimoli. Abbiamo già studiato alcune cose in settimana, ci siamo preparati bene, ora guarderemo altri video su di loro e speriamo negli ultimi due giorni di fare una buona rifinitura.

Tu, che hai già vinto questo campionato, cosa pensi che serva per fare il salto di qualità definitivo alla Herons?

In questo momento ci manca tempo, sicuramente ci manca perché le cose non sono immediate. Si può programmare un percorso che vuole essere vincente, ma questo non vuol dire che avrai di sicuro risultati immediati. Io ho giocato negli ultimi anni in squadre che puntavano alla vittoria del campionato e so che c’è un lavoro molto grande dietro ai successi. La cosa fondamentale è proprio abituarsi a vincere: abituarsi a perdere è un attimo, abituarsi a vincere è molto difficile. L’anno scorso a Cividale siamo arrivati a vincere 17 partite di fila, è una mentalità di successo che la squadra ha creato da sola col tempo. E’ molto presto per noi arrivare a quel livello, ma da quello che vedo si sta lavorando piano piano per avere quella mentalità di vincere e di provare a dare tutto.

Quale augurio fai a te ed alla squadra per questi ultimi mesi di campionato?

Spero che la squadra raggiunga i propri obiettivi, che poi sono gli stessi miei personali: raggiungere per prima cosa la salvezza, che sappiamo essere difficile quest’anno, e poi provare a puntare a qualcosa di più, come ho avuto modo di fare negli altri anni. Sono consapevole che non è semplice, però se voglio togliermi tutte le mie soddisfazioni devo puntare più in alto possibile.

Gianmarco Cherubini
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