PISTOIASETTE

La tirannia delle righe blu

  • CRONACA
  • 17:36, 31/01/23
  • di Francesca Valleri

Si parla sovente del fenomeno dell' emergenza migrazione interna, alla quale il nostro Paese sembrerebbe sottoposto oramai da anni e che vede paesini e borghi svuotarsi della propria vitalità; giovani e adulti in età ancora produttiva si spostano verso i centri urbani. Ma esiste anche la migrazione al contrario, della quale si parla molto poco, ovvero di tutti coloro che scelgono di prendere le distanze dalla città per andare incontro ad una dimensione più umana. Dovrebbero essere scelte anche da apprezzare ma frequentemente il colpo d'accetta lo infliggono proprio le Amministrazioni, che nel tentativo di aumentare i gettiti nelle casse comunali, applicano scelte che mal si coniugano con le buone intenzioni dei cittadini. E' il caso di Lamporecchio, paese di circa 7000 anime, dove tale fenomeno ha un costo vero e proprio: un cittadino che decide spontaneamente (acquista o affitta un' abitazione) di vivere in centro deve pagare! Sì, questo paese ha fatto una scelta netta, quella di rendere a pagamento le zona di sosta per le automobili, indistintamente per tutti, visitatori, commercianti e residenti, tant'è che risulta più facile trovare un parchimetro che un cestino per i rifiuti. La via centrale e in parte le zone limitrofe, sono state adibite solo alla sosta previo pagamento e in teoria per il concetto espresso precedentemente, ovvero aumentare le entrate, il discorso non fa una piega. C'è però da domandarsi il prezzo, reale e non, di tale scelta. I visitatori ne escono sicuramenti semi-intatti, godono di un "quarto d' ora accademico" gratuito così come durante lo shopping natalizio dove il pagamento è sospeso (e questo coinvolge tutti). I residenti ne escono con le ossa rotte, come riporta R. T. il quale ammette candidamente che "se fino a 15 anni fa era tutto gratuito, oggi il cappio si è stretto più forte intorno al collo". Inizialmente non vi erano limitazioni, non esistevano spazi limitati o limitanti se non la logica del buon senso di contenere la sosta ad una sola auto per nucleo familiare, che riscontrava la sua logica e condivisione. Con il trascorre del tempo si è assistito ad una graduale modifica delle regole del gioco: prima un piccolo "obolo" simbolico fino ai giorni attuali, che dopo aver visto maggiorazioni, siamo approdati ad una richiesta in carta bollata, con tanto di marche da bollo, fogli da compilare e sempre l'offerta. Vigilantes sul piede di guerra, celeri e solerti con penna e carta alla mano, alla ricerca dell' evasore di turno non comprendendo che chi abita in centro è già soggetto a forti limitazioni, fosse solo per la rumorosità fuori controllo alla quale è sottoposto nei mesi estivi, un mercato settimanale, i disagi di manifestazioni che limitano l'ingresso in paese anche per giorni. "Saremmo disposti pure a pagare", ci riporta F.S. " Se ci fosse una sorta di comprensione e cooperazione fra noi e il comune; in fondo all' anno sono maggiori i giorni che si parcheggia l'auto fuori dal centro che quelli dentro". C'è da sottolineare, che seppur presenti posti per la sosta, gratuiti, vertono in pessime condizioni, con un asfalto danneggiato, a tratti mancante, buche che hanno la parvenza di voragini e resine degli alberi che logorano e divorano le carrozzerie delle automobili. Anche ai commercianti non va meglio, sottoposti alle medesime regole dei residenti con un esborso economico notevolmente superiore e con la fatica di mantenere vitalità in paese che seppur ricco di servizi e funzionante non può essere paragonato ad un centro urbano". C'è da chiedersi se tutto questo non possa essere un deterrente per un piccolo paese come questo, che non possa scoraggiare tutti coloro che con le proprie attività commerciali tengono in vita una realtà finanziaria. C'è da domandarsi se questa scelta risulti la migliore e la più efficace per contrastare il fenomeno della migrazione.

Francesca Valleri
Francesca Valleri

SPONSOR

In evidenza

La tirannia delle righe blu
La tirannia delle righe blu