PISTOIASETTE

A Monsummano nasce ‘Associazione Vittime sul Lavoro’ in assistenza ai lavoratori

  • CRONACA
  • 16:45, 29/04/22
  • di Alberto Maria Cambuli

Alla Biblioteca Comunale dalla Presidente Parietti è stata presentata AVL: questa insieme agli interventi dell’Ingegner Selmi, la Dottoressa Ulivi e Cinzia Vilucchi che hanno completato l'iniziativa. Inizia così un percorso per la tutela e l’assistenza di chi è costretto a lavorare in situazioni precarie a causa di un sistema completamente da rivedere.

Il 28 aprile è la ‘Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro’. L’Italia “vanta” vergognosamente il secondo posto nella speciale classifica dei morti sul posto di lavoro, solo quest’anno sono state contate 189 vittime, 411 se si contano le ‘morti bianche’ non conteggiate dall’Inail. Proprio questa mattina ci siamo alzati con la notizia pesantissima del decesso di un operaio di 39 anni che lavorava al palazzo della Farnesina, sede del ministero degli Esteri. Una vittima presso un ambiente dello Stato. Ci metteremmo a ridere se ce lo dicessero per strada, eppure è tutto vero, a dimostrazione di quanto ancora il nostro Paese si trovi indietro nell’assicurare la sicurezza a tutti i lavoratori che potrebbero essere nostri coniugi, parenti, amici. In questo contesto si cala perfettamente la giornata di ieri alla Biblioteca Comunale di Monsummano dove l’Associazione Vittime sul Lavoro (AVL) ha presentato il progetto neonato nel febbraio di quest’anno. Tanti i presenti che hanno voluto assistere all’incontro dove si è sottolineata l’importanza dell’assistenza al lavoratore enalle lavoratrici non solo nella messa in sicurezza degli impianti, ma anche nel sostegno psicologico causato dallo stress per i tanti aspetti legati a questo ambito.

 “Il nostro obiettivo è quello di smuovere l’attenzione a questo tema importante tramite la promozione sociale, - Introduce la Presidente di AVL, l’avvocato Margherita Parietti che poi prosegue -  la tutela dei soci e dell’ambiente, la difesa della legalità, attraverso la collaborazione per la crescita di un ambiente sano. In particolare poi vogliamo aiutare il singolo attraverso uno sportello di assistenza importante per il lavoratore. Siamo contenti di poter presentare questo progetto nella speranza che tanti possano diventare soci e sostenerci per salvaguardare i lavoratori e le loro condizioni”. Il primo ospite del pomeriggio è stato l’Ingegner Massimo Selmi, ex direttore della Struttura complessa di Prevenzione igiene e sicurezza nei Luoghi di lavoro nel territorio della Provincia di Pistoia. Selmi parte dal classico tabù dei media italiani “Pochi controlli uguale poca sicurezza”, analizzando che questo sia vero a metà dato che i controlli che vengono fatti sono per lo più sterili, inefficaci e superficiali. Inoltre tutto questo meccanismo è dovuto, secondo l’Ingegnere, a “un apparato formativo che ha generalizzato la materia che concerne la sicurezza sul lavoro a sfavore di una preparazione mirata e attenta agli obiettivi che si devono raggiungere”. Selmi continua come un fiume in piena concludendo così: “Le aziende hanno un ruolo fondamentale, dovrebbe sempre esserci una figura di riferimento che garantisca la sicurezza sul posto di lavoro”.

Il microfono passa poi nelle mani della Dottoressa dell’Associazione Nazionale Stress e Salute Sabrina Ulivi, la quale ha sviluppato un approfondimento sullo stato di salute dell’essere umano e tutte le cause e sintomi dello stress sulle persone che si troveranno poi nel mondo del lavoro. “Il collegamento tra cervello e intestino è importante perché senza il secondo il primo non lavora. Un soggetto stressato accumula grasso e abbassa muscoli e ossa, oltre che subire un notevole abbassamento dell’energia”. Successivamente le slides della Dottoressa mostrano le caratteristiche dello stress e le conseguenze che ne derivano. L’intervento si conclude con i grafici diversi tra un soggetto sano e uno stressato, negli ultimi l’attività celebrale è portata allo sforzo abbassando l’energia fisica e mentale dell’individuo. Inutile sottolineare quanto questo sia legato al mondo del lavoro dove tante persone sono costrette a tour de force in condizioni precarie che prima mandano in cortocircuito il sistema nervoso, poi quello fisico, lasciando il soggetto in un contesto pericoloso addirittura per la vita. Le irreparabili cicatrici di questo genere di disgrazie sono portate nel cuore dall’ultima ospite di serata, Cinzia Vilucchi, vedova da nove anni quando il marito Angelo morì in un incidente sul posto di lavoro. La voce spezzata, le scintillanti lacrime ferme sugli occhi, la forza nei pugni stretti dalla rabbia di chi è potuta essere solo spettatrice di un destino tanto atroce e crudele per lei e la sua famiglia. La stessa forza che le ha fatto dire no di fronte alla proposta di poter rivedere suo marito, la stessa che le ha permesso di continuare a vivere e a crescere i suoi figli nonostante un macigno nel petto. Ecco, Cinzia ha aperto il suo cuore a tutti i noi con la sua storia toccante come un primaverile vortice di emozioni, lasciando nella pancia dei presenti un senso così empatico che ci ha stretti al suo senso di ingiustizia. Nessun grido di vendetta per Cinzia quanto una richiesta di giustizia nella battaglia per i diritti alla sicurezza dei lavoratori che troppo spesso vengono lasciati in secondo piano rispetto a tanti altri aspetti. Si conclude tra gli scroscianti applausi dei presenti la testimonianza piena di orgoglio di Cinzia, lasciando qualcosa nella mente di tutti al termine dell’evento. Questo è il prezzo che può essere pagato da esseri umani che lavorano per permettere un futuro alle proprie famiglie, questo è il dolore che potrebbe provare chiunque di noi un domani se gli ambienti lavorativi non saranno rivisti non solo nell’aggiornamento di materiali e impianti ma anche nell’impostazione organizzativa degli ambienti di lavoro e dei lavoratori stessi, costretti troppo spesso a condizioni fisiche, igieniche e sanitarie da codice rosso. AVL è appena nata ma il grido lanciato oggi ha riecheggiato come non mai nella speranza di un futuro diverso attraverso la collaborazione e l’unione di più forze possibili per la sicurezza di chi lavora.

Alberto Maria Cambuli
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